31 maggio 2009

L'Europa che vogliamo


In vista delle elezioni europee l'Associazione culturale "Identità Europea" di cui fanno parte fra gli altri i proff.ri Franco Cardini, Francesco M. Agnoli, Luigi Copertino, Sergio De Vita, Giovanni Mariscotti, Adolfo Morganti, Delio Napoleone, Marco Rainini, Fabio Toffano, ha pubblicato questo manifesto.

L’incredibile, quasi assoluta indifferenza con cui in Italia è trascorsa la giornata in cui si commemora la Festa dell’Europa Unita, il 9 maggio scorso, nonostante l’imminenza delle Elezioni Europee del 6 e 7 giugno prossimi, sono il segno di una colpevole e generalizzata disattenzione delle istituzioni e dei partiti nei confronti di questo importante appuntamento, da cui ci attendiamo un cambiamento profondo dell’Europa Unita: questa volta voteranno 27 paesi e non 15 come nel 2004, e lo faranno dopo il fallimento dei tentativi di costruire una Costituzione europea scritta nel laboratorio di infinite mediazioni lobbystico-partitiche, e pertanto estranea e distante dai cittadini dell’Unione. Occorre oggi ripartire nel processo di consolidamento ed ampliamento dell’Unione Europea dalle comunità locali, e da una solida base di valori condivisi, frutto della storia della civiltà europea, sintesi delle cultura greco-romana, cristiana, nazionale ed irradiatasi anche al di là dei confini geografici dell’Europa: per vivificare le potenzialità di operare per il bene comune, in una comunità resa solidale da una concezione spirituale dell’esistenza.
Le Comunità locali debbono delegare all’Europa Unita la spada, la toga e la moneta, pur mantenendo comunque funzioni di controllo, grazie ad una partecipazione attiva che superi la tendenza ad una democrazia plebiscitaria a scarsa rappresentatività reale.
L’elezione diretta del Parlamento Europeo è quindi occasione per denunciare questa colpevole indifferenza alla quale noi ci ribelliamo. Fieri del nostro essere Europei (così come nel contempo Italiani ed anche liguri e campani, lombardi ed abruzzesi, siciliani e romagnoli…) e coscienti del momento storico che l’Europa Unita sta vivendo negli ultimi vent’anni, che ci hanno condotto dal crollo del Muro di Berlino alla rovina dei sogni di egemonia del “pensiero unico” liberista, chiamiamo tutti gli Europei a non disertare l’appuntamento elettorale del 6-7 giugno, a cogliere
l'opportunità offerta dal voto di preferenza per scegliere, pur nell'ambito di liste troppo spesso frutto della miopia di partiti timorosi delle vere capacità, i candidati più adeguati e disponibili ad impegnarsi su valori certi, a cooperare in prima persona per la diffusione di una concezione dell’Europa Unita vicina e solidale con le famiglie, le comunità locali, i corpi intermedi, le realtà spirituali del continente. Noi ci impegniamo alla costruzione dell’Europa Unita. Ma quale Europa?
L’Europa Unita che vogliamo costruire dopo il 2009 è:
- Una Comunità sociale, culturale e politica che in 50 anni ha fatto passi da gigante, ma che resta da completare nel prossimo decennio con il suo graduale allargamento ai Balcani ed il coinvolgimento – anche in forme plurali - degli Stati interni al continente che ancora restano fuori dall’Unione, piccoli e grandi che siano. Dobbiamo avere il coraggio di finire il lavoro iniziato dai Padri fondatori, senza snaturarne il progetto con utopie di altri spettacolari allargamenti, unicamente forieri di difficoltà istituzionali, condizionamenti esterni e conflitti.
- Una Comunità che si emancipi da ogni tentazione burocratico-dirigistica e sia capace di praticare in concreto la Sussidiarietà, rimettendo mano con determinazione a troppe leggi e procedure che l’hanno resa sempre più estranea alla passione di Verità e di socialità dei suoi stessi cittadini.
- Una Comunità rispettosa della ricchezza delle proprie radici storiche, culturali e
spirituali, tutte accolte senza censure e rimozioni né sincretismi, sconfiggendo ogni
tentazione di restringimento autoritario della libertà di pensiero e di ricerca al fine di imporre famigerate “verità di stato”.
- Una Comunità politica che in ciò apprenda dalla propria storia recente e pertanto si liberi da ogni residuo di tutte le ideologie del 900, e si fondi con chiarezza e decisione sul rispetto della persona umana dal concepimento alla morte, sulla valorizzazione dei suoi corpi intermedi naturali, sul riconoscimento del bene comune.
- Una Comunità ispirata dal primato della politica sull’amministrazione e sull’economia.
- Una Comunità capace con ciò di promuovere e tutelare un’economia sociale ed attenta al bene comune: verso un’economia solidale che liberi il lavoro dal produttivismo e emancipi la persona dalla logica della domanda e dell’offerta.
- Una Comunità capace di trasformare l'intero continente in un autentico spazio di giustizia e di libertà, realizzato non con il tintinnio delle manette, ma attraverso l'affermazione degli eterni principi del diritto naturale e il rispetto e la promozione della persona umana.
- Una Comunità capace di valorizzare le identità locali come il fondamento della propria identità comune.
- Una Comunità capace di darsi una politica estera concorde ed efficace, libera ed
autonoma da ogni interesse ad essa esterno ed estraneo.
- Una Comunità capace di difendersi grazie ad un apparato militare autenticamente libero e in grado di rispondere solo al popolo europeo, libero da ipoteche strategiche imposte dalla presenza di basi militari dipendenti in tutto o in parte da potenze extraeuropee: pertanto un’autentica potenza di pace, attore risolutivo in primo luogo nel contesto del Mediterraneo e del vicino Oriente, e in generale all’interno dei complessi equilibri di un mondo tornato finalmente multipolare.
L’Europa è una cosa troppo seria per abbandonarla ai burocrati ed ai politicanti!
Ai Cittadini, alle Comunità locali, ai Corpi intermedi, alle realtà spirituali vivi nella società Europea spetta oggi il compito di risvegliare ad una maggiore dignità e coscienza le Istituzioni locali, regionali, nazionali ed anche Comunitarie. La priorità assoluta oggi è quindi nobilmente culturale e morale assieme: costruire qualcosa che ancora non è stata creata, un’autentica coscienza patriottica europea.